Giornata Internazionale della Donna: #EachforEqual

Ogni giorno cerchiamo di sostenere tutte le donne! Oggi si celebra la Giornata internazionale della donna e vogliamo fare ancora di più.

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Doneremo il 20% dei ricavi di ogni articolo di questa Collezione a WeWorld per sostenere il loro lavoro di promozione dell'uguaglianza per le ragazze in tutto il mondo.

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Frida Kahlo

Magdalena Carmen Frida Kahlo Calderón nacque il 6 luglio 1907 a Città del Messico, a casa dei suoi genitori, "La Casa Azul" o "The Blue House".

I primi anni di vita della Kahlo furono rovinati da malattie fisiche e disabilità. La Kahlo aveva solo 18 anni il 17 settembre 1925 quando fu coinvolta in un tragico incidente d'autobus in cui si ruppe diverse ossa e che le causò gravi danni alla spina dorsale. Dopo l'incidente, con il corpo completamente ingessato e incapace di muoversi, la Kahlo trascorreva il proprio tempo a letto. Fu qui che la madre le portò un cavalletto portatile, una scatola di colori e nacque un'artista.

I talenti artistici della Kahlo crebbero sia in abilità che in consapevolezza. Nota principalmente per i suoi autoritratti e le vivide raffigurazioni del proprio corpo, la Kahlo è venerata per il modo in cui catturò l'esperienza femminile e per la personificazione nelle sue opere d'arte. I suoi quadri fusero il dolore e la passione, la sofferenza e la bellezza, ottenendo un potente effetto.

Dopo la sua morte, nel 1958 la sua amata Blue House fu aperta come museo ed è ora dedicata a celebrare la vita e l'opera di quest'artista iconica e pensatrice femminista.

Una celebrazione della bellezza e dell'amore: La nascita di Venere di Botticelli

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Sandro Botticelli è l’esempio della rappresentazione femminile dell’epoca: parlando di Botticelli non si può non accennare al dipinto la Nascita di Venere dipinto tra il 1482-1485, qui il centro dell’attenzione è Venere, divenuta canone universale della bellezza femminile.

Se il concetto di bellezza è per sua natura mutevole e indefinibile, nel tempo risiede l’antidoto che impedisce alla beltà espressa nell’arte di invecchiare e tramutarsi in una lode effimera. La Venere, tracciò con i suoi lunghi capelli l’inizio di un periodo glorioso per l’arte italiana, connotando il canone di una bellezza eternamente fulgente e proclamando un’innovazione in pieno spirito rinascimentale. Ma da dove tutto ebbe inizio, chi fu la musa botticelliana? Simonetta Vespucci, nobildonna di Firenze.

É lei la Primavera, è lei la Venere che sorge dalle acque, è lei la Venere languidamente sdraiata su rossi cuscini con a fianco Marte dormiente. Suo è il volto di quasi tutte le donne del Botticelli. Grazie all’artista divenne immortale ed un’icona da ammirare per le generazioni future. In una città coltissima, raffinata e scettica come doveva essere la Firenze dello scorcio del secolo XV, la bellezza da sola certamente non poteva bastare per farne un’icona, appunto una diva; e diva divenne a tutti gli effetti.

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A FAVORE DELLE DONNE E DELLE MAMME

Povertà, discriminazioni e violenza relegano le donne all’ambito domestico. Spesso alle bambine viene negato l’accesso all’istruzione e, private della loro infanzia, diventano mogli e madri troppo presto.

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Ragazza con turbante di Jan Vermeer

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Jan Vermeer è forse uno dei più noti artisti olandesi. Le sue opere sono certamente un patrimonio artistico dal valore inestimabile, ma tra tutte ce n’è una che più delle altre, ancora oggi, esercita un fascino senza eguali.

Si tratta di “Ragazza col turbante“, datato 1665. Il quadro ha un’unica protagonista, la ragazza in primo piano. Ciò che la circonda non è d’interesse dell’artista e, in definitiva, nemmeno nostro e, a rimarcare ciò, lo sfondo è completamente nero. Il pallido e delicato volto della fanciulla del dipinto è stato musa del romanzo novecentesco “La ragazza col turbante” di Marta Morazzoni, tradotto in nove lingue. Invece dal libro di Tracy Chevalier “La ragazza con l’orecchino di perla“ è stato anche dedotto l’omonimo film nel 2003. Per la sua bellezza e per il suo viso, a tratti così enigmatico, Ragazza col turbante è anche conosciuta come La Monna Lisa olandese, un po’ perché ricorda seppur vagamente la Monna Lisa di Leonardo, un po’ perché ne condivide il fascino. In verità, sulla ragazza di Vermeer non si sa praticamente nulla.

Né il suo nome, né le sue origini, né il suo status sociale, tanto meno quale fosse il rapporto che la legava all’artista. Forse l’intento di Vermeer era proprio quello di lasciarci all’oscuro di tutto ciò che la riguarda, così da poterla semplicemente ammirare senza necessariamente porci troppe domande. La Ragazza col turbante di Vermeer potrebbe essere una modella, una domestica, un’amante, una figlia o chiunque altro. Di certo, è una delle donne più belle mai immortalate.